Va detto che ci si può sempre lamentare per la propria condizione / situazione, anche se la nostra maggiore preoccupazione in quel momento è una tacca sull’unghia del mignolo sinistro, le farfalline dentro un pacco di farina o il gatto che ti asella pulendosi il naso sulle tue mani mentre cerchi di imparare qualcosa sul tuo nuovo ukulele.
Però va anche detto che un conto è farlo ad alta voce mentre accoltelli un cesto di insalata nel modo più regolare e funzionale possibile, e un conto è scriverlo. Un conto è ululare un “cheppalle so’ stuuuufaaaaah” mentre pulisci i trucioli della povera insalata innocente sparsi per tutto il piano della cucina, un conto è cesellare accuratamente le parole per spiegare con esattezza di cosa dovresti lamentarti. Un conto è boticare, un conto è lamentarsi davvero.
Non so se in questo momento vorrei fare l’una o l’altra cosa. Non so se è il semplice “morale sotto i piedi” tipico delle feste, quello che passa qualche giorno e va via da solo, o un rumore di fondo che mi porto dietro dall’anno scorso. Non so se voglio lamentarmi o semplicemente concedermi il diritto di essere triste nonostante tutte le belle cose che mi succedono continuamente. Senza un motivo preciso, o per tanti motivi tutti insieme. Forse sono troppi e non sono in grado di metterne a fuoco neanche uno.
A tutto questo, che va avanti ormai da qualche giorno, aggiungo che domani vado a un funerale per cui non sono affatto pronta, nonostante il largo anticipo con cui credo di aver iniziato a farmene una ragione. Non può andare avanti per sempre, non deve, e poi arriva la distanza mentale, e poi va come deve andare. Ma sei pronta? Mh. No. Te ne stai rendendo conto appieno? Mh. No. Rimugini senza costrutto? Ah sì, quello sì.
Il mese a cavallo fra dicembre e gennaio ultimamente non porta bei momenti. Da ben prima del Covid.
Davanti quindi ho due strade, ditemi voi quale vi sembra preferibile: fissarmi su tutto questo entrando in un vortice di deliri che ben conosco oppure buttarmi sul lavoro da fare (vedeste che belle slide sulla musica del Rinascimento ho prodotto oggi) e sulle cose buone. Ne trovate alcune qui sotto.
Vincono le cose buone, mi sa.