Accidenti. Va detta una cosa dei social: che ti permettono di postare velocemente appena ti prende l’ispirazione. Invece, postare su un blog richiede(rebbe) pianificazione.

Da quando è finita l’avventura in quel di Roccastrada a oggi mi è venuta l’ispirazione per un almeno una ventina di post sgargianti e scoppiettanti, ma 1) se avevo tempo non avevo il telefono sottomano oppure 2) se avevo il telefono non avevo tempo oppure 3) se avevo tempo e telefono non c’era linea (tipo nelle due settimane in campeggio). Uno anche tipo due giorni fa.

Secondo voi me ne ricordo almeno uno anche solo vagamente? (Spoiler: col ca)

Vabbè. Comunque per ora è una buona estate. A parte la glicata da rimettere in sesto (dopo un anno di pranzi fuori poteva andare peggio eh), il gatto stretto nel cancello attualmente convalescente, il signore della casa (quello rosso e peloso) molto contrariato, i soldi e il tempo spesi per far potare un alloro non mio, i lavori infiniti e la piscinuccia che si riempie di sottili polverine gialle, ce la caviamo.

Comunque andare in tenda con un Culino piccino è faticoso, oh sì, ma divertente. E anche vedere per l’ennesima volta i luoghi della tua infanzia, adolescenza e adultaggione con occhi diversi. Il che ti porta sì a pensare “ehhh ma qui una volta era diverso”, ma anche a pensarlo senza troppa amarezza, registrando i cambiamenti senza sforzarsi troppo di evitare il confronto col passato (che è inevitabile, diciamocelo), ma senza farsi il sangue amaro.

E intanto fare cose vecchie in un modo nuovo.

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